La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, che evolve lentamente ma progressivamente, coinvolgendo il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Si manifesta a causa di una ridotta produzione di Dopamina nelle aree profonde del cervello, deputate al controllo dei movimenti (gangli della base, substantia nigra). I sintomi caratteristici del Parkinson sono: tremore a riposo, rigidità, bradicinesia (movimenti rallentati), instabilità dell’equilibrio.
Molte persone affette da Parkinson traggono benefico dai farmaci tradizionali, i cosiddetti farmaci dopaminergici, ma non sempre questi danno gli effetti sperati e desiderati, nel lungo periodo.
Molti studi recenti, sull’utilizzo della Cannabis per il trattamento dei disordini del movimento e in particolare sul Parkinson, affermano che il CBD ha un ruolo nel ridurre i sintomi non motori, quali insonnia, ansia, depressione, psicosi. Il THC invece, a bassi dosaggi, legandosi ai recettori specifici cannabinoidi CB1 e CB2 pare avere azione sui disturbi di carattere motorio (tremori e rigidità).
Nella mia esperienza, i pazienti affetti da Parkinson, riferiscono un miglioramento della qualità della vita, sia per riduzione della sintomatologia motoria che non.
* Fonte dati: Ministero + Fondazione Italiana Parkinson
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Le domande più frequenti
Che cos’è la Malattia di Parkinson?
È una malattia neurodegenerativa che colpisce specifici neuroni situati nella sostanza nera del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo.
Quali sono le cause del Parkinson?
Le cause della malattia sono ancora sconosciute. Le ultime ipotesi sulle cause della malattia sono di due tipi: ambientali e genetiche. Nel 20% dei pazienti con precedenti di Parkinson in famiglia, è stato identificato il gene difettoso.
Quali sono i sintomi più comuni?
Il tremore non è il sintomo più significativo per la diagnosi, e colpisce nelle sue varie forme il 70 % dei pazienti. La lentezza dei movimenti (bradicinesia). La rigidità muscolare. L’instabilità posturale, con frequenti cadute. Il dolore nel 50% dei casi. La demenza compare nella fase avanzata e può riguardare il 20-25% dei parkinsoniani. La depressione e l’insonnia.
Quali sono le terapie per curare la malattia?
Le cure si basano essenzialmente su farmaci che hanno la capacità di bloccare i sintomi del Parkinson, ma che perdono di efficacia man mano che la malattia si aggrava (si hanno disturbi del cammino e dell’equilibrio con aumentato rischio di cadute) o danno problemi psichici (confusione, allucinazioni). Fino ad oggi, quindi, la malattia è stata combattuta solo a livello dei sintomi, non nella sua progressione. Alcuni recenti studi con farmaci antiossidanti fanno però ritenere possibile che si possa trattare la malattia non solo contrastandone i sintomi ma anche rallentandone il decorso.
La terapia fisica è utile nel Parkinson?
Un corretto approccio alla gestione della malattia di Parkinson non può prescindere da una presa in carico globale dei pazienti. La riabilitazione dei pazienti con malattia di Parkinson prevede un approccio personalizzato, con esercizi specifici nel contesto ambientale della vita quotidiana.
La dieta è utile nel Parkinson?
Sempre più evidenze di indicano l’importanza del regime alimentare. La dieta nei Pazienti affetti da M. di Parkinson in terapia con levodopa è indispensabile, in quanto i pasti possono interferire con l’azione del farmaco. La dieta è importante già nelle prime fasi della malattia perché può interferire con i procedsi neurodegenerativi titpici della malattia.
Perchè usare la Cannabis nel Parkinson?
Come per tutte le malattie neurodegenerative, la cannabis svolge un’azione antiinfiammatoria sul sistema nervoso, che è concausa della degenerazione dei neuroni. Il razionale nell’uso della cannabis, si trova anche nella riduzione dei sintomi invalidanti la malattia: rigidità, tremori, dolori, ansia, insonia…
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